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Critica design

100 anni di Achille Castiglioni_TOIO

Irroriamoci di luce!

Finalmente è il turno di Toio! Un altro divertissement a firma dei fratelli Castiglioni.

Achille e Piergiacomo, anche con Toio, si sono divertiti molto: assemblare pezzi già esistenti, i famosi “ready made”, per dare vita, in questo caso, ad una delle lampade da terra più iconiche e desiderate della storia del design.

Progettata nel 1962, quell’anno così proficuo per la produzione dei fratelli Castiglioni, soprattutto per gli oggetti “di luce”, vide nascere infatti anche la lampada da tavolo Gatto; la famosissima Arco, da terra; la Relemme a sospensione; Taccia, l’elegante lampada da tavolo ed infine in faretto Ventosa.

Di divertente Toio ha già il nome, molto probabilmente un nome di fantasia, traslazione del vo-cabolo inglese “Toy” che significa giocattolo.

E’ una lampada che, come anche altri prodotti del genio Castiglioni, ha rotto gli schemi appor-tando nuovi importanti cambiamenti verso nuovi orizzonti.

Si accennato ai ready made, letteralmente oggetti “già pronti” e cioè oggetti quotidiani e co-muni, che magari abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e che vengono ripresi e stravolti, ridise-gnati, fino ad attribuirgli un nuovo ruolo comunicativo.

E proprio così, anche in Toio, gli elementi costitutivi dell’apparecchio svolgono un ruolo fonda-mentale, ne determinano la forma.

Il corpo illuminante è un faro d’automobile americana da 300 watt importato all’inizio degli anni ’60. Il faro è accolto da una montatura speciale costituita da due tondini curvati a cui è saldato un anello metallico. E’ sorretto da uno stelo cromato a sezione esagonale, attrezzato con dei passanti di canna da pesca (!) per contenere il cavo elettrico esterno. L’altezza dell’asta è possibile regolarla attraverso una vite di fissaggio su cui sono presenti anche due lamelle che servono ad avvolgere il cavo residuo, per non lasciarlo in terra.

La base è in metallo laccato, possibile nelle colorazioni nero rosso e bianco ed ospita il trasfor-matore universale, necessario per compensare la differenza di voltaggio tra la sorgente lumi-nosa (125 volt) e la tensione europea (220 volt). E’ lasciato volutamente a vista ed usato anche come contrappeso. La base svolge inoltre la funzione di maniglia con cui poter spostare Toio negli ambienti desiderati, proprio così! perché Toio ha un carattere molto forte ma allo stesso tempo è adattabile a qualunque ambiente senza snaturarne il carattere ma apportando anzi, il plus necessario ad un ambiente di qualità.

 

E’ una lampada a luce indiretta, emette un fascio di luce che sfiora la parete fino ad arrivare, rasentandolo, al soffitto, generando un effetto attraente e di luce rilassante.

Niente è casuale né superfluo, tutto è così perfetto! Toio diventa quasi indispensabile!

E non può che essere prodotta da Flos, sinonimo da sempre di alta qualità nel progetto di luce!

#weloveAchille